Cos’è la Stimolazione del midollo spinale ?
La Stimolazione del midollo spinale è un trattamento analgesico non farmacologico che consiste nel veicolare corrente elettrica su alcune fibre nervose del midollo spinale per interrompere la conduzione degli stimoli responsabili del dolore.
Quando è indicata la Stimolazione del midollo spinale ?
La Stimolazione del midollo spinale è indicata quando alla visita è emerso che il paziente è affetto da una delle seguenti sindromi dolorose:
- radicolopatia cervicobrachiale o lombosacrale cronica (anche dopo interverventi di discectomia)
- neuropatia periferica
- complex regional pain syndrome
- angina pectoris (la Stimolazione del midollo spinale elimina il dolore da angina pectoris perché migliora il flusso sanguigno nelle coronarie)
- arteriopatie degli arti inferiori (la Stimolazione del midollo spinale elimina il dolore nelle arteriopatie periferiche perché migliora il flusso sanguigno nelle piccole arterie) non adeguatamente controllate dalla terapia farmacologica che non basta a dominare il dolore, non è tollerata (per effetti collaterali) o non è gestibile (per insufficiente compliance del paziente). La procedura è indicata se non vi sono gli estremi per un intervento che elimini la causa della malattia.
In cosa consiste la stimolazione del midollo spinale ?
La Stimolazione del midollo spinale prevede due procedure separate da un intervallo di circa 4 settimane.
Primo Tempo.
Il Primo Tempo consiste nell’impianto dell’elettrocatetere collegato ad un elettrostimolatore esterno da usare per un periodo di prova di 4 settimane. Il periodo di prova ha lo scopo d’accertare l’efficacia della cura. S’inizia la procedura inserendo in una vena un ago-cannula collegato ad un’infusione salina ed eseguendo l’anestesia locale nella zona dell’intervento. Quindi s’inserisce uno speciale ago nello spazio peridurale (il piccolo spazio situato all’esterno della dura madre che, a sua volta, è il principale involucro del midollo spinale). Raggiunta con l’ago la sede voluta, s’inserisce attraverso esso l’elettrocatetere (una specie di filo) pilotandolo sotto visione radiologica nella sede voluta. Raggiunta quella sede s’invia attraverso l’elettrocatetere una corrente elettrica che provoca una sensazione di formicolio non dolorosa su una sede corporea. Tale formicolio dev’essere nella sede del dolore: per accertarsene, si chiede al paziente dove lo sente. Egli deve dare risposte come: “sento il formicolio nella parte posteriore della coscia”…. Si tenga presente che egli deve dire dove sente il formicolio con le parole e non indicare la sede col dito, perché, per non inquinare il campo operatorio, non deve toccare quella sede. A questo punto si pratica una piccola incisione nella pelle per collegare l’elettrocatetere ad una speciale estensione che è fatta scorrere sotto la pelle fino al fianco da dove emerge per connettersi all’ettrostimolatore temporaneo (un apparecchio grande come un telefonino che il paziente porta a cintura durante il periodo dell’elettrostimolazione di prova).
Secondo Tempo.
Se durante l’elettrostimolazione di prova il paziente ha ottenuto almeno il 50% di riduzione del dolore, si procede al Secondo Tempo che è l’impianto sottocutaneo dell’elettrostimolatore definitivo). Anche questa volta, s’inizia la procedura inserendo in una vena un ago-cannula collegato ad un’infusione salina ed eseguendo l’anestesia locale nella zona dell’intervento. Questo consiste nella riapertura della ferita praticata durante il Primo Tempo per estrarre la connesione fra l’elettrocatetere e l’estensione temporanea e la sua sostituzione con una nuova estensione (definitiva) che è fatta scorrere sotto la pelle fino alla regione (l’addome appena sotto l’ultima costola o il torace appena sotto la clavicola) dove, con una piccola incisione cutanea s’inserisce l’elettrostimolatore definitivo (un apparecchio circa delle dimensioni di un accendisigari).
Si sente dolore durante l’intervento ?
Non si sente alcun dolore perché la procedura è eseguita in anestesia locale.
Quanto dura l’intervento ?
Il Primo Tempo dura in genere 30-60 minuti. La sua durata è condizionata dal tempo necessario a collocare l’elettrocatetere nella sede ottimale per ottenere sotto lo stimolo elettrico il formicolio esattamente nella sede corporea dov’è avvertito il dolore. Il Secondo Tempo è più breve: circa 30 minuti.
Cosa succede subito dopo l’intervento ?
Al termine dell’intervento il paziente è sveglio, senza dolore, con una medicazione che dal dorso gira sul fianco sino alla sede da cui emerge l’estensione temporanea collegata all’elettrostimolatore esterno. Dopo 15-30 minuti egli viene portato a letto e dopo 1-2 ore può alzarsi, camminare, bere e mangiare. Il giorno dell’intervento e quello successivo gli sarà somministrata una terapia antibiotica. Può esservi un modesto dolore postoperatorio, facilmente controllato dalla somministrazione di un blando analgesico. A volte può esservi un piccolo ematoma nein corrispondenza della sede del raccordo fra elettrocatetere ed estensione temporanea o della sede dov’è stato impianto lo stimolatore definitivo. Normalmente, il paziente viene dimesso il giorno successivo all’intervento, dopo che è stato istruito adeguatamente all’uso dell’elettrostimolatore temporaneo.
Cosa si sente dopo l’intervento ?
Subito dopo la procedura, acceso l’elettrostimolatore temporaneo, il paziente avverte una sensazione di formicolio su una parte del corpo (che dev’essere quella dove aveva il dolore): tale sensazione dovrebbe sostituirsi al dolore.
Dopo la Stimolazione del midollo spinale il dolore può tornare di nuovo ?
Il risultato della Stimolazione del midollo spinale si mantiene stabile nel tempo a condizione che il paziente continui ad avvertire la parestesia nelle sedi giuste. Purtroppo, può accadere che l’elettrocatetere si sposti anche di poco dalla sede dov’è stato collocato e in questo caso può non essere più in grado di provocare le parestesie nella sede del dolore: se questo accade il dolore può ritornare. Per ottenere nuovamente le parestesie nella sede voluta e riavere il controllo del dolore è allora necessario riprogrammare l’elettrostimolatore (con una specie di telecomando simile a quello del televisore): qualche volta, però, la riprogrammazione non basta e in questi casi si deve riposizionare l’elettrocatetere ripetendo una procedura analoga a quella che s’è descritta come Primo Tempo.
Sostituzione del neurostimolatore
L’elettrostimolatore sottocutaneo è dotato di una batteria che si consuma progressivamente e la cui durata è tanto maggiore quanto minori sono l’intensità di corrente necessaria a provocare le parestesie ed il tempo di utilizzo. In ogni caso, a distanza di 1-5 anni l’elettrostimolatore s’esaurisce e dovrà essere sostituito con una procedura che consiste nel riaprire l’incisione cutanea nella sede dov’è impiantato l’elettrostimolatore definitivo, nell’estrarre quest ultimo e nel sostituirlo con uno nuovo.
Rischi della Stimolazione del midollo spinale
Come ogni intervento chirurgico, anche se correttamente eseguito, l’impianto dell’elettrocatetere e dello stimolatore possono essere responsabili di rarissime complicanze. Queste consistono in:
1 - modesto ematoma nella sede d’impinato del raccordo fra l’elettrocatetere e l’estensione diretta all’elettrostimolatore o nella sede d’impianto dell’elettrostimolatore stesso. E’ lunica complicanza che si presenta con una certa frequenza (2-3% dei casi). L’ematoma si riassorbe in qualche giorno senza ulteriori problemi.
2 - infezione nella sede d’impianto della connessione o dell’elettrostimolatore.
3 - emorragia nello spazio peridurale. E’ una complicanza grave ma è del tutto eccezionale (pochi casi segnalati nella letteratura medica) e può verificarsi soltanto se il paziente ha gravi disturbi della coagulazione (per escluderli si eseguono gli esami di pre-operatori);
4 - infezione nello spazio peridurale. Evenienza grave ma eccezionale.
Benefici della Stimolazione del midollo spinale
Nei casi in cui è indicata, la Stimolazione del midollo spinale elimina il dolore anche quando la terapia farmacologica non è sufficiente o non è tollerata.
Alternative alla Stimolazione midollare
Le alternative alla Stimolazione midollare sono la prosecuzione della terapia farmacologica o l’esecuzione di altri interventi.
Rischio del non trattamento
Mancato controllo del dolore, nonostante l’assunzione dei farmaci.