Anti-infiammatori (FANS)
La sigla "FANS" signidica "Farmaci Analgesici Non Steroidei" ed indica i più comuni farmaci analgesici, noti anche come "analgesici, antinfiammatori ed antifebbrili".
Si tratta dei farmaci della categoria dell'aspirina che conta oggi numerosissime sostanze cui corrispondono moltissimi, ben noti, nomi commerciali.
Stiamo parlando dei medicinali più spesso prescritti per curare il dolore, quelli stessi che molti pazienti decidono da soli di somministrarsi sperando che il dolore passi spontaneamente di lì a poco o nell'attesa d'essere visti dal loro medico.
Come fanno gli anti-infiammatori a togliere il dolore
Gli anti-infiammatori impediscono al sintesi di alcune sostanze che vengono normalmente prodotte dall'organismo in presenza di un datto tessutale (le Prostaglandine) e rendono i recettori del dolore (nocicettori) più sensibili.
Prevenendo la "sensibilizzazione" dei recettori del dolore, gli anti-fiammatori impediscono che gli stimoli al di sotto di una certa intensità avviino il messaggio doloroso. Del meccanismo d'azione appena descritto si deve tener conto per comprendere le indicazioni di questi farmaci che si discuteranno fra poco.
Quando gli anti-infiammatori sono indicati e quando non sono indicati
In termini generali, i farmaci anti-infiammatori sono indicati come analgesici nel dolore dolore moderato e di breve durata. Questa affermazione merita qualche commento ed una importante integrazione:
L'affermazione che i farmaci anti-fiammatori sono indicati nel dolore moderato è vera solo in parte.
In certe circostanze questi farmaci sono più attivi degli analgesici classicamente considerati molto più potenti (la morfina, per esempio) e quindi destinati al dolore severo.
Mi riferisco al dolore provocato dal movimento e dal carico che si presenta improvviso per effetto di questi fattori di provocazione e subito recede quando tali fattori vengono meno.
In queste circostanze è esperienza comune che un FANS potente è più efficace della stessa morfina (sia pure per breve tempo).
L'affermazione che questi prodotti dovrebbero essere usati nel dolore di breve durata è corretta: essi, infatti, sono relativamente tossici se assunti per lunghi periodi (approssimativamente, ma con notevoli differenze fra un farmaco e l'altro, per più di qualche settimana).
Quando si preve la necessità di un trattamento analgesico farmacologico di lunga durata, non si dovrebbero usare gli analgesici anti-infiammatori ma altre categorie di farmacii: principalmente i cosiddetti "oppiacei minori".
Nel lungo periodo, infatti, questi farmaci producono meno effetti collaterali dei FANS.
L'importante integrazione da fare a proposito degli analgesici anti-infiammatori è che essi sono indicati nel dolore normale (quello prodotto dal danno tessutale) e sono inutili nel dolore anormale (quello prodotto dal danno nervoso), cioè nel cosiddetto dolore neuropatico dove sono indicati i farmaci per il dolore neuropatico.